- Scritto da Redazione
- Categoria: Da leggere
Bellissime passeggiate si possono compiere attraverso la pineta comunale per una mulattiera che sbocca al campo sportivo delle Fontanelle. Altrettanto piacevole fare il giro del centro storico attraverso i vicoli e il castello” fino al “Trappeto” partendo, se mai, da Via Bastione. via Lungara Fossi o da via dietro Carmine. Molto salubre la passeggiata che dalla “fontana della "Terra” porta alla macchia Cavalletti”, oppure il giro delle sorgenti pubbliche: “Fontanelle”, “Fontana del Bosco”, “Fontana della Terra”, "Palummaro”. “Bagnuolo", “Bagnuliello e anche di quelle private: Fontana di Pizzuto”, “fontana della Monica” (con il “laghetto della Conca”), “fontana di S. Andrea”, “la Piscara”. Montecalvo si trova in una posizione ideale anche per chi voglia compiere gite in auto. Vicinissimo per esempio il bosco di Castelfranco o anche quello di Faeto e sulla strada per Ginestra, in località Malvizza, si possono ammirare le suggestive Bolle” o Mofete. Per tutto ciò e grazie alla sua posizione, Montecalvo un accorsato centro di soggiorno estivo. (Si può soggiornare all’Oasi o nelle case private). Durante questo periodo numerose manifestazioni culturali, folkloristiche e sportive allietano la permanenza dei villeggianti (tra le tante “Montecalvo Com’era”,nel mese di agosto).
- Scritto da Redazione
- Categoria: Da leggere
Tra le specialità locali sono vanto diversi tipi di pasta fatta a mano, le verdure ripiene, il famoso pane di Montecalvo” con la farina di grano duro e le salsicce e soppressate.
La cucina tipica montecalvese è strettamente legata all'agricoltura, infatti, i principali piatti sono a base di grano, ortaggi, carne di maiale e latte. Tra i piatti tipici ricordiamo la "minestra maritata" e i "fasuli cu la cotica", caratteristici della tradizione contadina, e sopra tutti "i cicatelli": un formato di pasta di grano duro che vengono spezzati, incavati (cecati, appunto) con due dita e conditi con ragù o pancetta. Montecalvo è inoltre conosciuto come paese del pane, titolo acquisito nel tempo grazie all'abilità dei fornai che lo preparano; famose sono le "ruote" realizzate con la varietà di grano saraolla e riconoscibili dalla caratteristica croce presente sulla scorza. Il comune è molto rinomato non solo per la coltivazione del grano ma anche per quella dei pomodori datterino, i pomodori a grappolo, di cui Montecalvo è il maggior produttore in Irpinia.
- Scritto da Redazione
- Categoria: Da leggere
Per rischiarare con una luce sia pure molto fioca le origini del Trappeto di Montecalvo e il tipo di vita che si pensa si sia svolta per secoli nelle sue case grotte, è opportuno associare le sue vicende a quelle delle abitazioni rupestri che erano presenti in quasi tutti i paesi che circondano il Mediterraneo. La scarsità di conoscenza specifica sul Trappeto è da attribuire fondamentalmente alla totale inesistenza di studi antropologici, archeologici e storici svolti in loco. Perciò, includere il Trappeto montecalvese nella tipologia delle case rupestri del Mediterraneo, che sono state e sono oggetto di approfonditi studi, consente intanto di dire, relativamente alle sue origini e alla sua preistoria, che anch'esso sorse probabilmente nel Neolitico (VI Millennio a. C. circa), se non addirittura, come sostengono alcuni studiosi per quel tipo di abitazioni trogloditiche, nel Paleolitico Superiore.
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
- Categoria: Da leggere
Qualche tempo fa, ho avuto la fortuna di poter visionare, in copia fotostatica, un manoscritto di Padre Samuele Isabella di Montecalvo sec. XVIII (di cui ho parlato in altre occasioni e di cui ne ho preannunciato un piccolo saggio biografico) che per dovizia e abbondanza di particolari e di fonti, rimane pietra miliare per qualunque studio storico su Montecalvo, rappresentando quasi una summa storiologica e storiografica per ogni appassionato e ricercatore.
Il manoscritto, prestatomi dall’amico e strenuo ricercatore Mario Aucelli (conosciuto più per la sua attività giornalistica) è una vera miniera di informazioni e sarebbe auspicabile una sua integrale pubblicazione, comprensiva delle note e dei ripensamenti,proprio per far comprendere al futuro lettore (speriamo) come la ricerca sia sempre stata difficile e come nel passato le fonti fossero ancor più scarse. Come del resto, sarebbe auspicabile la pubblicazione dei Registri del Decurionato, che si trovano nell’Archivio Comunale.
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
- Categoria: Da leggere
La storia di un paese parte quasi sempre dall’origine del nome. Per Montecalvo però è molto difficile stabilire con esattezza come sia nato il toponimo. Esistono allo stato attuale tre ipotesi: Monte “calvo” perchè il cocuzzolo della collina sarebbe stato originariamente spoglio di alberi; Monte “Caldio” poi diventato “MonteCalido” (e poi ancora “Montecalvo”) dal nome della Famiglia “Caldia”, romana, che un tempo vi si era stabilita; infine “monte gaIbus” (giallo) dal colore delle ginestre fiorite o del grano maturo di cui un tempo era ricca la zona. Il primo nucleo abitativo si raccolse sul colle intorno alla Rocca Romana nel VI secolo dopo Cristo. Il colle veniva chiamato proprio Colle Romano. Un insediamento di età romana caratterizzato da strutture abitative riferibili ad una villa rustica e da un’estesa area di frammenti di terracotta è stato da tempo localizzato in località Tressanti, a pochi chilometri dal luogo dove sorgeva l’antica “Aequum Tuticum” oggi conosciuta come “Sant’Eleuterio”, al confine con la Malvizza e con Castelfranco in Miscano. Altre testimonianze dì questo periodo sono rappresentate dai materiali archeologici provenienti per lo più da sepolcreti e da ville rurali situate in prossimità delle località Mauriello, Bassiello, 5. Vìto, S. Felice, Marinella e Cupa del Fano. Ruderi di un ponte romano di età tardo - imperiale sono in località Santo Spirito.